AVVIDASA: audizione presso il Ministero della Giustizia per ridurre il contenzioso e promuovere una responsabilità medica equilibrata
In data 11 luglio 2023 si è tenuta l’audizione dell’AVVIDASA, rappresentata dall’Avv. Donato Sandro Putignano, in qualità di Presidente Nazionale dell’associazione, dall’Avv. Bruno Sgromo socio fondatore dell’Avvidasa e Rappresentante della Società Italiana Operatori del Diritto Sanitario e dai soci fondatori Avv. Caterina Cristina Bressan e Avv. Andrea Colletti, innanzi alla Commissione per lo studio e l’approfondimento delle varie e complesse problematiche relative alla colpa professionale medica, presieduta dal Presidente Cons. Adelchi d’Ippolito, e alla presenza delle Camere penali e civili, presso il Ministero della Giustizia.
Nell’intervento, AVVIDASA ha evidenziato che la legge 24/2017 avrebbe dovuto ridurre il contenzioso per le strutture sanitarie e i medici. Purtroppo, a causa delle modalità di scrittura e di tecnica legislativa, si sono verificati problemi interpretativi che hanno aumentato il contenzioso non per conflitti di merito, ma esclusivamente per questioni procedurali. L’associazione ha quindi proposto alcune modifiche normative per ridurre il contenzioso ed accelerare le decisioni giudiziali.
Le posizioni difese dall’associazione e presentate in audizione hanno investito i seguenti profili:
Valutazione della responsabilità medica nel settore civile:
- Modificare l’art. 8 della legge 24/2017 (Tentativo obbligatorio di conciliazione) per incentivare la conciliazione stragiudiziale ancor prima della presentazione del ricorso, istituzionalizzando la fase stragiudiziale come già previsto oggi per il settore dell’RC auto dall’art. 148 CDA.
- Eliminare l’obbligatorietà della partecipazione dei medici alla nuova procedura stragiudiziale al fine di ridurre il contenzioso iniziale e prevenire costi aggiuntivi per i medici o questioni assicurative (art. 13).
- Modificare la norma sulla rivalsa (art. 9) per limitare la partecipazione dei medici al giudizio nei soli casi in cui gli stesi siano stati convenuti direttamente dal danneggiato.
- Introdurre l’obbligo per il giudice di acquisire il curriculum vitae dei consulenti al momento del conferimento dell’incarico, al fine di garantire una specializzazione adeguata nella materia e l’assenza di conflitti di interesse, con l’obiettivo di ridurre il contenzioso.
- Estendere ai casi di responsabilità civile medica la disposizione prevista dall’art. 43 della legge fallimentare riguardante i criteri di priorità nella formazione dei ruoli.
Valutazione della responsabilità medica anche nel settore penale:
- L’ipotesi di obbligare la persona offesa a depositare, unitamente alla denuncia, una consulenza di parte rischia di non essere conforme ai principi costituzionali tutelati dagli articoli 3, 24 e 32.
- Inquadrare la responsabilità medica all’interno di un procedimento penale risulta essere assolutamente residuale per una pluralità di motivi.
- Necessità di intervenire sull’art. 360 c.p.p., demandando al consulente tecnico del pubblico ministero il parere circa la necessità di procedere con l’autopsia, limitandola ai soli casi di incertezza circa l’esatta causa di morte.
- La previsione di pene pecuniarie per chi presenta “denunce temerarie” rischia di risultare fuori dal sistema processuale e con rischi di duplicazione del contenzioso. Il codice, in caso di denunce attestanti false circostanze, già prevede un reato specifico, quello di calunnia, e delle specifiche conseguenze sanzionatorie disciplinate dall’art. 542 c.p.p.
Le proposte avanzate da AVVIDASA (che puoi trovare QUI) hanno suscitato un dibattito interessante, dimostrando così il successo iniziale dell’Associazione. Con il suo impegno per la riduzione del contenzioso e una responsabilità medica equilibrata, AVVIDASA si impegna a promuovere un rapido cambiamento nel sistema della responsabilità medica.